In questi ultimi tempi siamo stati sin troppo spesso costretti a subire programmi televisivi e pubblicazioni interamente riguardanti l’ipotetica e, a dire di qualcuno, imminente fine del mondo che, secondo il termine del calendario Maya, sarebbe fissata al 21 dicembre 2012. Così abbiamo assistito alla crescita esponenziale dei prezzi delle case di Bugarach, uno sperduto paesino francese di 176 abitanti a ridosso della catena pre-pirenaica dei Corbières, che, secondo alcune confuse leggende, sarebbe l’unico luogo dove poter scampare alla catastrofica fine, e anche assistito a tante altre vere e proprie speculazioni finanziarie forse promosse da chi, lontano dal credere alla fine del mondo, crede invece “comme d’habitude” al cominciamento di affari redditizi a tutto discapito dei più creduloni. Fra le tante ripercussioni scatenate dalla fatidica profezia maya ce n’è una che, a mio avviso, è davvero degna di nota. In Messico, un gruppo di italiani ha edificato“Las Águilas”, una ci