Come formiche
Come formiche che si trascinano un pezzo di pane più grande delle loro necessità vi ho visto spegnere mille sorrisi, sputare in faccia alla felicità, calpestare mille volte il fiore della poesia, rinnegare la ricchezza degli attimi, cancellare, coprire con profumi violenti, con capi colorati, con sorrisi isterici, l’inesorabilità del tempo, la giustizia universale della morte. Come illusi di egoismo eterno, vi ho visto recidere la vita ancora prima che nascesse, acquistare oggetti complicati e costosi per poter coprire le vostre colpe le vostre distrazioni e disattenzioni. E non avevate neanche la faccia di un nemico che si possa rispettare, eravate maschere di sorriso prima di attaccare, di ferire. Come bambini che si coprono gli occhi per nascondersi, per non accogliere la magica poesia del limite e delle vostre umanità vi siete dovuti inventare mille dei, mille storie che vi convincessero almeno per qualche millennio, quando bastava ap