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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Schiaccia i diamanti

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  Schiaccia i diamanti, calpesta gli oggetti, i ricordi, i gingilli, brucia i mobili, i quadri e i libri dei falsi profeti, ma non calpestare mai la vita. Non tirare fango sui sorrisi innocenti, non smentire gli occhi e la fiducia dei puri, non rubare dalle mani che ti stanno offrendo. L’unico bene che ne otterrai sarà la tua fine; saranno labbra per mangiare incapaci di sorrisi, saranno passi che non fanno rumore, saranno cieli senza più colori e giorni vuoti, senza occhi, senza voci, senza cuore; sarà morte, ma con tutti i doveri e tutto il peso della vita; sarà vita senza Vita. Non perdere il sole, il sale, il vento e quella paura, e quella poesia senza parole, quella piega ai confini degli occhi, e quel naso all’insù, e l’aria fredda e calda del mattino, non perdere quel piccolo, sacro stupore dei risvegli.

Per fortuna si nasce...

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  Per fortuna si nasce, per sfortuna si muore, per fortuna o sfortuna si vive. Di sole e d’ombra, di parole mai dette e da dire, di occhi che s’incontrano e si perdono, di sguardi confusi nella nebbia e passi morbidi, e silenziosi, e umidi, che siano quasi non più piedi e gambe, ma sempre più sabbia, sale e vento. Che sia il suono tondo di un motore che taglia ruggente la notte e il giorno, che sia prendere per le orecchie anche il peggior nemico, che siano baci, mille baci e dolci parole, senza più dire e dirsi bugie, che sia anche sorriso, sorriso di occhi, che non sia più fuga, che sia ricerca. Nella lotta e nell’amore, nel vuoto delle attese, che ci sia sempre spazio e tempo almeno per un profumo, un colore, un sorriso, silenzioso, curioso, rumoroso, gesticolante, che ci sia sempre un sorriso. Per fortuna si Vive!

1993-‘94

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  Caro Amico mio, ritorneremo in quella classe, la prima, quella dove iniziavamo a fingerci adulti, e ci ritroveremo seduti accanto. I nostri genitori torneranno ad essere giovani e i nostri amici, come allora, avranno meno pensieri e più canzoni, le ragazze avranno più sorrisi e con i professori parleremo, senza più interrogazioni-interrogatori, come dovrebbe essere sempre nella vita, senza più alto né basso, senza destra né sinistra; ci saranno soltanto occhi, occhi e sorrisi. Ci ritroveremo in quella classe un giorno e ci riabbracceremo, e sarà un giorno di sole, sarà tutto come allora e tutto nuovo, tutto diverso. Ci presenteremo come la prima volta, come se non ci fosse stata una vita in mezzo, con tutta la gioventù, i giorni, le notti, gli amori, i viaggi e gli occhi ancora da vivere, e ancora avanti tutte le scoperte, come nuovi eppure antichi ci riabbracceremo. In un capitolo, un anfratto, un angolo di quel Paradiso ci sarà pure uno spazi