Luigi Ventriglia

  Q uesta notte ho fatto un sogno, eravamo io e te, di nuovo insieme in una di quelle nostre mattine di svogliata comodità in quella tua casetta sospesa tra i tetti, ricordi? Fuori c’era una giornata di sole, ma c’era anche fresco e vento, c’era un giorno di quelli che sembrano perfetti, perfetti e infiniti. Ero stato svegliato da un pianto di un bambino, era un bambino meraviglioso dagli occhi grandi, svegli e neri. Poi mi sono svegliato davvero, in questa vita; oltre la finestra di questa casa grande e silenziosa, giù per strada, c’era un bambino che piangeva stretto, avvinghiato alle braccia di sua madre, nel caldo di questa estate di città infinita. Amore mio di una vita, cosa resterà di noi, oltre le foto che qualcuno disperderà?

  私はいつも地平線と夕日を愛撫したいと思っていました、 それが賞賛されるだけのものであることを忘れてください。 今度は私がやります。 剣を釘にかけたままにしておきます、 なぜなら、そこには恐怖がないので、戦争は必要ないからです。 私の心からの笑顔と、私の心からの二つの言葉だけで十分です。   Ho sempre voluto accarezzare l’orizzonte e il tramonto, dimenticando che sono cose che si possono soltanto ammirare. Questa volta io ce la farò. Lascerò la spada appesa al chiodo, perché lì, dove non c’è paura, non c’è bisogno di guerra, e basteranno soltanto il mio sorriso più sincero e le mie due parole più vere.