''Dizionario, libro, mondo'' Tre giorni per la Terminologia - Luigi Ventriglia (Mensile ''Lo Strillo'')


Napoli, 7-8-9 marzo 2013 – L’aula magna dell’Università Parthenope ed il Palazzo du Mesnil di via Chiatamone, prestigiosa sede dell’Università L’Orientale, hanno ospitato una interessantissima tre giorni internazionale all’insegna della terminologia dei lessici specialistici.

“Dizionario, libro, mondo”, questo il titolo di queste 14esime “Giornate Italiane dei Dizionari”, ideate e dirette dal Professor Giovanni Dotoli (Università degli Studi di Bari Aldo Moro) e ispirate alle celeberrime giornate francesi organizzate da Jean Pruvost all'Università di Cergy-Pontoise. Giorni che sono stati anche un fruttuoso strumento di riflessione, di formazione e d’incontro di ampiezza internazionale per il gruppo che sta lavorando alla creazione di un nuovo dizionario generale bilingue francese-italiano / italiano-francese, e di dizionari specialistici sotto la direzione del Professor Giovanni Dotoli.

Il convegno, organizzato da Giovanni Dotoli, Carolina Diglio (Docente di Lingua e Letteratura Francese - Università Parthenope di Napoli), Rosalba Guerini (Pres. Dipartimento Francesistica - Università degli Studi di Napoli L’Orientale), Giovannella Fusco Girard (Docente di Lingua e Letteratura Francese – Università L’Orientale di Napoli) e Carmen Saggiomo (Seconda Università di Napoli), ha visto la partecipazione dei due prestigiosi atenei campani (l’Università Parthenope e l’Orientale di Napoli) con la SUN di Caserta - Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet”, con l’Università di Bari Aldo Moro, con la Fondation Robert de Sorbon - Cours de Civilisation françaises de la Sorbonne di Parigi, con l’Università di Cergy-Pontoise, e la partecipazione di personalità scientifiche di fama nazionale ed internazionale fra le quali ricordiamo Maria Teresa Cabré, terminologa (Università Pompeu Fabra – Barcellona); Loïc Depecker (Université Paris III); Jean Pruvost (Université de Cergy-Pontoise); Alain Rey (Édition Le Robert - Paris); Maria Teresa Zanola, Presidente dell’Associazione Italiana per la Terminologia (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e tanti altri.

L'ambizione e la sfida di raccogliere e ordinare le parole al fine di scegliere e catalogare i saperi sono alla base dell’indomabile esperienza conoscitiva umana.  Il libro, il dizionario, internet, spesso in maniera del tutto vorticosa, seguono in tal senso l’evolversi dei tempi, ridefinendo il senso delle “parole” che a ben pensarci restano i principali vettori di comunicazione dell’esperienza umana. Alla base di tale simposio internazionale c’è stata una profonda riflessione sul ruolo fondamentale dell' “oggetto libro”, come testimone e protagonista nella trasmissione delle conoscenze culturali e tecniche, attraverso un approccio interdisciplinare e unificante delle conoscenze, come hanno tenuto a evidenziare i docenti da noi intervistati Maria Teresa Zanola e Giovanni Dotoli.

Tra gli interventi di particolare interesse generale vanno segnalati quello della terminologa Maria Teresa Cabré che ha discusso della sempre maggiore importanza assunta dalla Terminologia a partire dalla seconda metà del XIX secolo, tempo dell’industrializzazione,  per la trasmissioni e lo sviluppo di saperi tecnico scientifici sempre più complessi e specialistici e l’intervento della docente e giornalista Maria Giovanna Petrillo che ha ricordato la figura importantissima per l’indipendenza algerina, del poeta e giornalista Kateb Yacine, ed in particolare della sua collaborazione dal 1948 al 1951 con il quotidiano “Alger Républicain”, vera e propria fucina di libertà in cui anche la questione linguistica rivestì  un importanza fondamentale per la scelta di una lingua che fosse di tutti e “amica” di quel popolo oppresso.

Insomma, per i tanti studenti che hanno seguito il convegno, nel buio di questi tempi, finalmente un bel messaggio, quello di un’università dinamica e connessa col mondo delle arti e dei mestieri e, parafrasando le parole del professor Giovanni Dotoli, “un’università pronta che guarda al futuro” e un sapere che non deve  più essere visto come un qualcosa di ‘altro’ e lontano dalla vita e dalle sue esigenze di formazione, d’informazione e di emozioni.

                                                                                              Luigi Ventriglia (Mensile “Lo Strillo”)

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