Che cos’è l’HDR e quando utilizzare tale tecnica
L’HDR serve per ottenere fotografie con un’elevata gamma dinamica (High Dynamic Range), ed è
una tecnica di postproduzione atta a ottenere un aumento del dettaglio nelle
ombre e nelle zone più luminose di un’immagine.
Scopo
dell’HDR è quello di ottenere un’immagine che possieda l’intera gamma dinamica,
o che si avvicini il più possibile a tale risultato, di una scena vista
dall’occhio umano.
L’utilizzo
dell’HDR può rendersi necessario quando la gamma dinamica di un nostro scatto,
ossia il suo rapporto di contrasto, non può essere catturato interamente dal
sensore della nostra fotocamera, perché è superiore alle sue capacità
applicabili al singolo scatto.
Per
ottenere una foto HDR bisogna scattare
la stessa foto applicando differenti valori di esposizione (bracketing), per
poi fondere gli scatti in un unico file;
in tal modo saremo in grado di catturare una gamma dinamica più ampia della
scena in un’unica immagine più grande a 8 o 16 bit (visualizzabile su tutti gli
schermi dei nostri dispositivi).
Talvolta,
anche grazie agli smartphone di ultima generazione in grado di produrre foto in
HDR in modalità pressoché automatica e all’elevato numero di applicazioni per
cellulari e programmi di postproduzione fotografica in circolazione,
verifichiamo un abuso di tale tecnica, con risultati spesso a dir poco
discutibili, come le fotografie eccessivamente saturate chiamate scherzosamente
in gergo “a vomito di clown”.
Ma
questo fenomeno non deve farci avere preconcetti nei confronti della tecnica
dell’HDR, la quale, se usata con giudizio è parsimonia, può rivelarsi come un
nostro prezioso alleato. Del resto l’HDR è una tecnica applicata dalla metà del
1800 anche da grandi fotografi. (Un tempo questa tecnica veniva realizzata
sovrapponendo diversi fotogrammi di pellicola o schermando o bruciando le
stampe in camera oscura).
Potrà
rivelarsi utile utilizzare l’HDR in tutti quei casi nei quali vorremo superare
i limiti tecnici del sensore della nostra fotocamera per ottenere fotografie
che contengano una gamma dinamica che si avvicini a quella percepita
dall’occhio umano. (Un sensore di una fotocamera riesce a catturare in media
tra 8 e 11 stop di luce all’interno di un unico file, mentre l’occhio umano ha
la capacità di catturarne circa 20 stop, avendo la capacità di adattarsi alle
mutevoli condizioni di luminosità).
Quando utilizzare l’HDR
Consiglio
l’utilizzo di tale tecnica di elaborazione in tutti quei casi nei quali la
scena presenta un elevato contrasto tra le aree chiare e le aree scure.
Ad
esempio può capitarci di catturare una scena d’interno nella quale ci troviamo
in presenza di una stanza per lo più buia , ed avremo una finestra come unica
fonte luminosa.
Scatteremo
in bracketing e uniremo i nostri scatti per non avere un’immagine
caratterizzata da zone sottoesposte e zone sovraesposte e per poter conservare
i dettagli del nostro fotogramma (per avere ombre nelle quali si può vedere e
per evitare che la luce cancelli i dettagli degli oggetti che sono nelle sue
immediate vicinanze).
Se
le modifiche di esposizione da apportare sono minime, potremmo comunque
utilizzare un unico file raw, ma bisogna tener presente che sul singolo raw è
consigliabile operare sulla luminosità e sul contrasto solo di 2 stop,
spingendoci oltre questo limite toglieremo gradualmente qualità all’immagine e
introdurremo disturbo digitale.
Quando non utilizzare l’HDR
Non
è necessario utilizzare la tecnica dell’HDR in tutti i nostri scatti
caratterizzati da una luce morbida, che non crea contrasti duri che hanno
bisogno di una correzione sostanziale in postproduzione. Per le foto in esterna
di solito stiamo parlando di scatti presi all’alba o nella cosiddetta “ora
blu”.
Insomma
non c’è bisogno di utilizzare l’HDR in tutte le immagini che presentano un
elevato dettaglio nelle sue zone d’ombra e nelle sue aree più luminose.
Conviene
in ogni caso scattare almeno 3/5 scatti in bracketing e decidere in seguito
davanti ad uno schermo più grande se utilizzare la tecnica HDR o se uno dei
nostri scatti ci soddisfa già.
Buone
fotografie e Buon Anno a Tutti!
Luigi Ventriglia
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