Case dal pavimento troppo freddo
Case dal
pavimento troppo freddo,
giochi interrotti,
urla
e tutte le volte che non
ebbero tempo.
Quanti giorni da allora,
quanti silenzi,
tante idee e nemmeno una
parola.
E sorrisi negati,
sguardi spezzati,
sorrisi veri,
occhi
e sogni di vetro lasciati
nel forno troppo a lungo.
Ed allora correvamo a
piedi nudi
sul pavimento troppo
freddo di case infinite,
dove sentimenti e lacrime
imbrattavano le dita
come impasto di torte di
compleanni dimenticati.
Poi in un angolo oscuro,
piegati, nascosti, ad
occhi chiusi,
con lo sguardo rivolto al
futuro.
Luigi Ventriglia
Commenti
Posta un commento