Il ‘‘Baratto amministrativo’’, una virtuosa opportunità che tutti i Comuni dovrebbero offrire ai propri cittadini

Tra tutte le mostruosità messe in atto dal decreto “Sblocca Italia” approvato lo scorso anno, c’è anche una cosa davvero positiva contenuta nell’articolo 24: “Il Baratto amministrativo”, ossia una forma di collaborazione tra cittadino e amministrazione locale, che dà l’opportunità, a coloro che non riescono a pagare le tasse, di poter estinguere il proprio debito con le istituzioni attraverso l’erogazione di determinati servizi volti al miglioramento dell’ambiente e del benessere comunitario.
In pratica, se non si ha la possibilità di pagare le tasse, invece che denaro, si possono offrire le proprie braccia ed il proprio tempo per la cura delle aree verdi, la pulizia delle scuole o di edifici di pubblico interesse e di muri, la manutenzione delle strade e altro…
                                                                                          
Dopo che già decine di Comuni italiani, per lo più di piccole dimensione, hanno aderito a questa virtuosa iniziativa, da oggi anche il Comune di Milano ha deciso di offrire ai propri cittadini questa virtuosa opportunità.
Il progetto è ancora in una fase sperimentale e vanno ancora definiti importanti dettagli, come ad esempio il sistema in base al quale calcolare le ore di lavoro necessarie per saldare il debito e la selezione dei lavori che potranno essere barattati.
Quello che si sa è che al baratto amministrativo non potranno partecipare tutti: la giunta Pisapia ha infatti deciso di restringere l’accesso a chi ha un reddito ISEE inferiore ai 21mila euro annui e dimostri di essere in stato di morosità incolpevole in quanto realmente impossibilitato a pagare le tasse.
All’inizio del nuovo anno saranno pubblicati i primi bandi per la ricerca dei candidati.

Le esperienze di baratto amministrativo fino ad ora messe in atto dai Comuni italiani hanno riguardato la cura ed il rifacimento di beni architettonici, infrastrutturali e demaniali dei territori interessati, ma non si esclude che questa virtuosa pratica possa essere presto estesa anche ad attività inerenti al welfare, come ad esempio centri per anziani e per diversabili.

Il baratto amministrativo e tutte le attività inerenti alla cosiddetta “Share Economy” sono per i nostri territori scelte virtuose e portatrici di legalità e democrazia per i seguenti motivi:

-         Far fare lavori di rifacimento e manutenzione dei beni pubblici direttamente ai cittadini toglie margine d’azione ai lucratori e  criminali (vedi “Mafia Capitale”);
-         Dare anche soltanto un po’ di respiro ai creditori, insolventi loro malgrado, toglie respiro all’usura;
-         L’offerta di tale opportunità dà la possibilità alle istituzioni locali di poter recuperare i propri crediti –crediti che talvolta riescono ad essere recuperati soltanto a seguito di lunghe e costose procedure esecutive– e permette altresì il facile discernimento da parte delle istituzioni tra cittadini in difficoltà ed evasori;
-         Inoltre, aspetto non ultimo per importanza, il baratto amministrativo rende possibile esperienze di socialità e condivisione tra i cittadini anche nei grandi centri urbani; condivisioni che i soggetti più virtuosi ed intraprendenti potrebbero far fruttare anche in esperienze associazionistiche o imprenditoriali.


C’è da augurarsi che anche altre importanti realtà metropolitane italiane come Napoli e Roma decidano presto di offrire ai propri cittadini questa virtuosa opportunità.

Luigi Ventriglia

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