Il primo vaccino anti-ebola realmente funzionante - Un successo tutto napoletano Intervista con la dottoressa Rachel Cooper, Direttore Generale Relazioni Esterne Glaxo Smith Kline
Il
primo vaccino anti-ebola realmente funzionante è il frutto di lunghi anni di
lavoro dell’equipe del Professor Riccardo Cortese -napoletano- affiancato da
ricercatori statunitensi, svolto nei laboratori Okairos di Pomezia -Roma-
(Gruppo Glaxo Smith Kline) in collaborazione con l’IRBM Science Park, il CEINGE
di Napoli, il CNR e l’Università Federico II.
Questa
ricerca, che ha portato al primo vaccino anti-ebola, ha avuto inizio 14 anni fa
con un modello di ricerca e sviluppo non convenzionale: un vaccino che non
funziona attraverso l’induzione di anticorpi, ma su una logica genetica, e che
apre a nuove importanti sperimentazioni volte alla ricerca e allo sviluppo di
vaccini per contrastare altri gravi epidemie, quali l’epatite c, la malaria,
l’aviaria, la tubercolosi e l’influenza umana.
La
GSK (l’industria farmaceutica Glaxo Smith Kline) ha acquistato il brevetto
assicurando la produzione in massa del vaccino.
Abbiamo
intervistato la dottoressa Rachel Cooper, Direttore Generale Relazioni Esterne GSK per sapere qualcosa di
più su questo rivoluzionario vaccino.
Voi dell’industria farmaceutica Glaxo
Smith Kline avete acquistato il brevetto del vaccino anti-ebola, assicurandone
la produzione in massa; può parlarci di questa vostra avventura e un po’ di
tutti gli uomini che vi hanno preso parte?
“La
GSK ha acquistato il vaccino in questione attraverso la sua acquisizione
dell’azienda Okairos, avvenuta nel maggio 2013. Prima di questo passaggio, dal
2011, l’Okairos stava già sviluppando il vaccino con l’US National Institutes of Health’s Vaccine
Research Center (VRC). Attualmente in collaborazione con la VRC e con altre
organizzazioni internazionali, quali la Wellcome Trust e l’Università di Oxford,
noi stiamo velocemente raccogliendo prove cliniche preliminari del vaccino e in
contemporanea abbiamo anche avviato la produzione di circa 10.000 dosi
supplementari di vaccino.
L’attuale
emergenza sanitaria che stiamo affrontando ci costringe ad agire molto velocemente
e a fabbricare in una scala produttiva e in una lena, impossibile da predire
soltanto pochi mesi fa. Lavoro che svolgiamo con il pieno appoggio del
consorzio sanitario internazionale”.
Il vostro vaccino ha già ottenuto il
placet per la sperimentazione da parte dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale
della Sanità? È già in commercio?
“Allo
stato attuale non c’è alcun vaccino o trattamento disponibile. Il vaccino
candidato è da considerarsi ancora in una mera fase di sviluppo con test di
sicurezza iniziali che sono appena partiti negli Stati uniti e nel Regno Unito.
Gli
scopi dei test sono quello di appurare se il vaccino è sicuro e se genera una
convincente risposta immunitaria all’ebola nell’organismo umano, prima che esso
possa essere distribuito nelle popolazioni a rischio.
Questo
è un processo che nella norma necessita di una durata di 10 anni, in ogni caso,
come dicevo, in collaborazione con i nostri partner stiamo lavorando molto
velocemente”.
Come funziona il vaccino e quali possono
essere le sue controindicazioni?
“Il
vaccino in questione utilizza il virus dell’influenza negli scimpanzé per
distribuire una sola proteina di virus di Ebola atta a generare una risposta
immunitaria. La ricerca pre-clinica ha indicato che tale vaccino offre una
protezione promettente in primati non-umani senza il verificarsi di effetti
indesiderati significativi.
Ora
si rendono necessari test di sicurezza da effettuare su volontari sani,
necessari per verificare in primo luogo che il vaccino non provochi effetti
indesiderati in organismi umani e naturalmente per testare la sua risposta
immunitaria all’ebola nell’uomo. Questo è il passaggio necessario prima che
esso possa essere distribuito nelle popolazioni a rischio.
Quello
che possiamo affermare adesso è che il vaccino non contiene materiale del virus
di ebola infettivo e che quindi esso non può indurre i vaccinati a contrarre
l’ebola”.
Si legge in giro che il vostro vaccino
aprirebbe la strada ad altre importanti sperimentazioni alternative volte alla
ricerca e allo sviluppo di vaccini atti a contrastare altri gravi epidemie,
quali l’epatite c, la malaria, l’aviaria, la tubercolosi e l’influenza umana. A
cosa state lavorando? Quali sono le notizie riportate dalla stampa che
corrispondono a verità, e quali sono le novità che può raccontarci?
“Con
l’acquisizione di Okairos noi abbiamo acquisito un innovativo approccio nella
ricerca di vaccini che ci permette di prospettare un nostro rilevante ruolo
nella ricerca e nello sviluppo di nuovi vaccini. Da Okairos abbiamo anche
ereditato ricerche su vaccini in fase iniziale di sviluppo contro virus come
l’ebola, l’RSV, la malaria, la tubercolosi, l’Hiv e l’epatite c sui quali
stiamo lavorando”.
Luigi Ventriglia
(Periodico “Lo Strillo”, novembre - dicembre 2014)
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