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Visualizzazione dei post da maggio, 2017

Nascita della fotografia americana

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Anche nel campo della fotografia Samuel F. B. Morse si dimostra un precursore, infatti, il 20 maggio 1840, è proprio lui a scattare il primo dagherrotipo sul suolo americano. Del resto la sua è stata una vita all’insegna dell’avventura artistica e scientifica e della scoperta, fino al fatidico 1837, quando vedrà la luce la sua invenzione più importante: il telegrafo elettrico. Nell’aprile del 1839, Morse pubblica un importante articolo sull’Observer, nel quale narra del suo incontro con l’inventore del dagherrotipo Louis Daguerre, durante un suo soggiorno a Parigi di poco precedente, e introduce i primi esempi di dagherrotipi, in verità già abbastanza noti negli Stati Uniti. La reale importanza del dibattito promosso da Morse circa la nascente fotografia, non è da individuarsi quindi su di un piano prettamente teorico, ma nella passione e nella curiosità che lui infuse nella scoperta di questo sorprendente mezzo di riproduzione della realtà e creazione di realtà altre, inf

Reggio Emilia - 11a edizione di Fotografia Europea

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In questi giorni Reggio Emilia ha aperto i battenti di alcuni dei suoi principali luoghi di cultura per ospitare l’undicesima edizione dell’attesissima rassegna “Fotografia Europea”. Diretta da Diane Dufour, direttrice del Centro Le Bal di Parigi, da Elio Grazioli, docente presso l’Università di Bergamo e da Walter Guadagnini, la rassegna porrà il suo focus sul tema dell’archivio come momento di sintesi tra memoria e valorizzazione delle ricchezze del passato e momento di riflessione per le evoluzioni del futuro. Dal 5 maggio al 9 luglio, i partecipanti saranno attorniati da un ricchissimo calendario espositivo, una miriade di visioni differenti, di opzioni interessanti e stimolanti provenienti dalle visioni e dagli approcci che numerosi artisti hanno avuto nel tempo nei riguardi dell’archivio, come tesoro di memoria e come momento di riflessione e miccia d’ispirazione per la creazione artistica. Paul Strand - The-Family, Luzzara, Italia, 1953 La storica e suggest

CRAF / Friuli Venezia Giulia Fotografia - Un lungo evento pieno di mostre, workshop ed incontri per tutti gli amanti della fotografia

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Una bellissima abitudine che si è rinnovata anche quest’anno, la rassegna organizzata e promossa dal CRAF (Centro di ricerca ed archiviazione della fotografia), con il sostegno della Regione del Friuli Venezia Giulia. Uno degli eventi più attesi dell’anni, ricchissimo di stimoli, spunti ed  “aria” per tutti gli amanti della fotografia: mostre, workshop, laboratori d’incontro, di confronto e di arricchimento reciproco per tutti coloro che sono ammaliati dall’arte con la luce. L’evento, inaugurato con l’attesissima mostra di Evaristo Fusar “I grandi reportage”, visitabile fino a domenica, 28 maggio, si concluderà il 7 gennaio 2018, quando verrà chiusa l’esposizione retrospettiva “I fotografi veneti del Novecento”. L’evento del CRAF sarà costituito da un calendario fitto di interventi, dove i visitatori potranno incontrare mostri sacri del panorama fotografico nazionale. La mostra “Progettualità dello sguardo” permetterà inoltre di ammirare dal vivo lavori di autori che h

Il MNAF di Firenze, un luogo dove poter ripercorrere la storia della fotografia

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La Toscana e Firenze sin dagli albori della fotografia hanno ricoperto un ruolo di primo piano nell’evoluzione e nella divulgazione dell’arte e della tecnica fotografica; un contributo a tal proposito lo ha offerto anche il MNAF, il Museo Nazionale Alinari della Fotografia. Fin dal lontano 1852, la Società Fratelli Alinari  ha avuto come sua mission quella della raccolta e dell’archiviazione di un vastissimo patrimonio fotografico, immagini e testi che negli anni hanno costruito una straordinaria memoria fotografica in grado di raccontare in maniera accurata la storia del nostro Paese. Nel 1998, l’archivio ha fondato la “Fratelli Alinari. Fondazione per la storia della fotografia”, che, negli ultimi due decenni, ha ricoperto un ruolo di primaria importanza nella tutela e nella valorizzazione del suo vastissimo patrimonio fotografico e storico, non soltanto immagini, ma anche oggetti in grado di raccontarci l’evoluzione inerente all’evoluzione tecnica in ambito fotografico.

Gli scatti di Mario Giacomelli in mostra al Ma*Ga di Legnano

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In occasione del Festival Fotografico Europeo il Ma*Ga di Legnano (Mi) ospita nelle sue sale 101 opere di Mario Giacomelli, uno tra i fotografi italiani più amati e conosciuti a livello internazionale. JohnSzarkowski , l’indimenticato e rivoluzionario direttore del museo MoMA di New York, nel 1963 inserì Giacomelli tra i cento fotografi migliori al mondo. L’esposizione, egregiamente curata da Enrica Viganò, ospiterà 101 scatti selezionati e disposti proprio dall’artista in occasione di una mostra che tenne nel 1984 a Lonato, cittadina alla quale Giacomelli donò alcune opere. “Ho sempre fotografato i miei pensieri”, questo è quello che diceva Giacomelli quando gli chiedevano di parlare della sua “arte con la luce”; un grande fotografo che non amava definirsi fotografo, ma un figlio di contadini e della sua terra marchigiana. Per lavoro gestiva un campeggio e una tipografia, e forse, proprio grazie a questo suo fare altro, a questo suo avere un continuo contatto con i

Ricordando il grande fotografo “amatoriale” Jacques Henri Lartigue

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Le sue sono foto che non possono lasciare indifferenti. Fin dalla sua prima fotografia, scattata all’età di sette anni, si comprende bene in quale misura Lartigue amava sorprendere  gli osservatori e sorprendere sé stesso in questo suo serio e scanzonato “gioco” con la fotografia. Da quando ebbe in regalo la sua prima macchina fotografica Lartigue iniziò a raccontare con piglio ironico e attento tutta la sua feconda esistenza, lasciandoci poi in eredità ben 130 album pregni di emozioni e d’incontri. Un diario visivo pieno zeppo di annotazioni, come se insieme ad attimi da catturare con l’otturatore, Lartigue fosse in cerca anche del senso della vita. Fotografie anche di vita familiare, ma mai banali, frutto di attesa e studio per pot er rendere visioni particolarissime attraverso la resa dell’universo intimo del loro autore. La macchina fotografica era per Lartigue come un diario e come un vetro deformante sul quale lui possedeva la straordinaria capacità di

Come fotografare una fantastica Luna

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La Luna, da sempre ispiratrice di bellissimi versi,  essendo il corpo celeste più luminoso delle nostre notti, può diventare anche il soggetto di suggestivi scatti. Il nostro meraviglioso satellite, essendo così grande e vicino, può facilmente essere fotografato con un normale teleobiettivo e può essere considerato anche come il primo passo per avvicinarsi alla fotografia astronomica. La sua straordinaria luminosità ci consente inoltre di poter utilizzare tempi di otturazione alquanto rapidi, evitando l’utilizzo di un astro inseguitore (dispositivo dalle dimensioni ridotte in grado di simulare il movimento terrestre intorno al Sole, attraverso il controbilanciamento del moto apparente degli astri, al fine di eliminare l’effetto del mosso in fotografia). Fotografare la luna è una cosa semplice, ma bisogna comunque conoscere qualche tecnica giusta per poter ottenere degli scatti ben riusciti: Il primo passo è quello di cercare la data giusta: dove e quando sarà visibile l

“Leggere”, a Brescia 70 scatti del grande Steve McCurry

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In occasione della prima edizione del Photofestival, il circuito Brescia Musei ospita in anteprima mondiale la mostra “Leggere” del grande fotografo del National Geographic, Steve McCurry. In questa particolarissima mostra curata da Biba Giacchetti, il tema della lettura la fa da padrone. In Esposizione circa settanta scatti tratti dall’omonimo best seller del grande fotografo statunitense. Fotografie nate da un viaggio che il fotografo ha condotto intorno al mondo che si fanno canto di riscatto, libertà e uguaglianza, come una danza di abbracci che accomuna le aspettative e le istanze delle tantissime culture incontrate. Dove : Santa Giulia / via Musei 81/b Brescia Quando : fino al 3 settembre 2017 Sito Mostra

Festival Sky Arte - Napoli, 5-7 maggio 2017

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Nella culturalmente vivacissima Napoli, da domani il via della prima edizione del Festival Sky Arte, un evento dal respiro internazionale, votato interamente alla creatività giovanile, senza dimenticare alcuni grandi nomi della cultura partenopea, nazionale e internazionale. Una visione caleidoscopica e ampia su tutte le principali arti, letterarie, visive e plastiche, che animerà i giorni e colorerà le notti di questo prossimo weekend napoletano. Per conoscere i programma e per reperire info sui vari eventi: www.festivalskyarte.com

Ricordando John Szarkowski, il rivoluzionario direttore della sezione Fotografia del MoMA dal 1962 al 1991

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Per quasi trent’anni direttore della sezione Fotografia del MoMa di New York, dopo aver succeduto nel 1962 Edward Staichen, John Szarkowski va ricordato, oltre che per la sua caleidoscopica visione culturale, anche come un rivoluzionario che ha ricoperto una posizione chiave nell’evoluzione dei linguaggi e degli indirizzi espressivi della fotografia contemporanea. Nel ruolo di direttore del dipartimento Fotografia del MoMA ha organizzato e promosso oltre centosessanta esposizioni, le quali spesso per la prima volta nella storia hanno ospitato in uno spazio istituzionale opere fotografiche rivoluzionarie come quelle di Elliott Erwitt, Diane Arbus, William Eggleston, Andre Kerts, Garry Winograd, Bill Brandt e Lee Friedlander. Tra le esposizioni che hanno rivoluzionato il corso della fotografia contemporanea va sicuramente ricordata “Mirror and Windows: American Photography since 1960”. Szarkowski ha firmato anche numerose pubblicazioni con riflessioni di ordine estetico e

David Lachapelle, Lost and Found - Il ritorno in Italia di uno tra i fotografi più dissacranti della scena contemporanea

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Lo scorso 12 aprile, la Casa dei Tre Oci di Venezia ha offerto le sue sale per l’esposizione di una grande mostra monografica dedicata all’irriverente artista e fotografo statunitense David Lachapelle. Tra i suoi soggetti prediletti le star e le celebrità: Michael Jackson, Uma Thurman, Hillary Clinton, Madonna, fino ad arrivare ad Andy Warhol e David Bowie; immagini trasfigurate dalla sua personalissima poetica, usate come merce prodotta in serie da sacrificare sull’altare della forsennata iconografia contemporanea. Oltre cento immagini che ripercorrono la fortunata e longeva carriera dell’artista americano: dai bianco e nero dei primi anni Novanta fino a giungere alle sue immagini a colori dal carattere profondamente iconico che gli hanno garantito i maggiori successi da parte del pubblico e della critica artistica. In anteprima mondiale, la mostra è inoltre arricchita dalla sua nuova serie di immagini “New World 11”, figlie del lavoro degli ultimi quattro anni. Undici