Ricordando John Szarkowski, il rivoluzionario direttore della sezione Fotografia del MoMA dal 1962 al 1991
Per
quasi trent’anni direttore della sezione Fotografia del MoMa di New York, dopo
aver succeduto nel 1962 Edward Staichen, John Szarkowski va ricordato, oltre che
per la sua caleidoscopica visione culturale, anche come un rivoluzionario che
ha ricoperto una posizione chiave nell’evoluzione dei linguaggi e degli
indirizzi espressivi della fotografia contemporanea.
Nel
ruolo di direttore del dipartimento Fotografia del MoMA ha organizzato e
promosso oltre centosessanta esposizioni, le quali spesso per la prima volta
nella storia hanno ospitato in uno spazio istituzionale opere fotografiche
rivoluzionarie come quelle di Elliott Erwitt, Diane Arbus, William Eggleston, Andre
Kerts, Garry Winograd, Bill Brandt e Lee Friedlander.
Tra
le esposizioni che hanno rivoluzionato il corso della fotografia contemporanea
va sicuramente ricordata “Mirror and Windows: American Photography since 1960”.
Szarkowski
ha firmato anche numerose pubblicazioni con riflessioni di ordine estetico e
critico, le quali hanno influenzato enormemente la scena della fotografia
contemporanea con contenuti pregni d’interesse
e di travolgente novità, favorendo la pratica della fotografia come forma
artistica autonoma che può vivere senza il vincolo della immediata
commerciabilità.
Uno
tra i suoi testi fondamentali è sicuramente “L’occhio del fotografo”, nel quale
esplicita senza alcun tentennamento la distinzione tra l’arte della fotografia
e le altre arti visive, in principal modo la pittura, affermando con forza la
maturità artistico-espressiva e l’indipendenza della fotografia verso le altre arti
di rappresentazione visiva.
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