Ricordo i tuoi giorni...
Ricordo
i tuoi giorni,
gli
ultimi giorni
vicino
al mare;
macchine
a registrare il tuo battito,
a
dieci metri l’eliporto dell’ospedale,
eppure
quasi sulla spiaggia;
gli
ultimi tuoi oggetti
nel
turbinio delle mode che passano,
piccole
glorie di quotidiano,
come
infinitesimali certezze.
La
verità è che non siamo niente,
eppure
siamo tutto
nella
mente di chi vive e procede,
nei
piedi che calpestano altra terra,
terra
nuova,
nei
sorrisi, nelle parole di sole
di
chi verrà, amerà e vivrà;
portati
avanti forse anche solo da quella musica gracchiante
di
quella radio da barba del mattino,
lasciata
lì, dimenticata in quell’angolo di una camera di ospedale;
come
occhi abbagliati dal sole,
e
curiosi, amanti;
avanti,
ancora avanti
col
sorriso sulle labbra.
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