Composizione fotografica: la sezione aurea
Qualche
tempo fa abbiamo parlato della regola dei terzi nella composizione fotografica,
oggi introdurremo un concetto un po’ più complesso, ma forse anche più
interessante, quello della “Sezione
aurea”.
La
sezione aurea, conosciuta anche come la “Successione di Fibonacci”, venne
divulgata intorno all’anno 1200, appunto
da Leonardo Fibonacci, uno tra i principali matematici medioevali, conosciuto anche con il
nome di Leonardo Pisano, per la sua città natale.
Fibonacci
individuò l’esistenza di una proporzione costante, riscontrabile negli esseri
viventi, piante comprese, che ha la caratteristica di risultare particolarmente
piacevole all’occhio umano, per tale ragione questa successione ha assunto
anche il nome di “Proporzione divina”; in inglese “Golden ratio” o “Golden rule”.
La
proporzione di Fibonacci è questa 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, ...
Possiamo
dire che tale proporzione abbia da sempre fatto parte, almeno in maniera
istintiva, delle scelte costruttive e artistiche del genere umano: la possiamo
individuare ad esempio già nel Partenone e in molte altre costruzioni dell’età
classica,
ma è nel periodo rinascimentale che entra particolarmente in voga
nella produzione artistica,
ed è tuttora molto utilizzata nella produzione di
oggetti di design, nel mondo della pubblicità e addirittura nella creazione di
siti e di blog.
Allora
perché non utilizzarla anche in fotografia?!
Per applicare la Sequenza Fibonacci in
fotografia (per carità senza troppa
matematica!):
Prendiamo
il nostro rettangolo “aureo” e dividiamolo in due segmenti che chiameremo “A”
(il lato più grande) e “B” (il lato più piccolo), in modo da ottenere un
quadrato più grande e un rettangolo più piccolo.
Questa
linea può essere liberamente immaginata sulla destra o sulla sinistra.
Ponete
il soggetto sotto la linea per donare un effetto di maggiore dinamicità e armonia
all’immagine.
Come
è facile costatare, la linea della sezione aurea sarà un po’ più spostata verso
il centro dell’immagine rispetto alla linea della regola dei terzi, la quale
tende a sbilanciare maggiormente la composizione.
Per
continuare a conoscere le potenzialità della sezione aurea, tracciamo
idealmente una diagonale sul rettangolo completo e la facciamo incrociare con una
diagonale più corta, tracciata sul rettangolo più piccolo, ottenendo un punto molto
importante per la nostra “composizione aurea”.
Se
disponiamo il soggetto più o meno in corrispondenza di tale punto, otterremo un’immagine
armoniosa e ben composta.
(Dico "più o meno" perché dobbiamo ricordarci che stiamo scattando una fotografia, magari sotto il sole o nel vento, e, a meno che la nostra fotocamera non ci fornisca una griglia preimpostata sulla scena visualizzata, non disporremo di precisi ausili matematici con i quali poter misurare la nostra composizione).
(Dico "più o meno" perché dobbiamo ricordarci che stiamo scattando una fotografia, magari sotto il sole o nel vento, e, a meno che la nostra fotocamera non ci fornisca una griglia preimpostata sulla scena visualizzata, non disporremo di precisi ausili matematici con i quali poter misurare la nostra composizione).
Il
rettangolo di destra è ancora un rettangolo aureo, ossia può essere a sua volta
suddiviso, e suddiviso all’infinito, come abbiamo fatto con il rettangolo principale,
in segmenti più piccoli che mantengano sempre le stesse proporzioni.
Otteniamo
così una spirale, che possiamo utilizzare come guida per ottenere la nostra
linea compositiva. La spirale convergerà nello stesso punto individuato prima, dove
possiamo disporre il soggetto della nostra fotografia.
Per
esaltare il soggetto possiamo individuare nella nostra composizione una linea
curva, come ad esempio un ramo di un albero o la volta di una grotta, che
ricordi la spirale aurea (senza fossilizzarsi troppo nella ricerca della
perfezione).
Possiamo
sperimentare un po’ anche con le foto che abbiamo già sul nostro hard disk:
facciamo una copia e le rifiliamo in modo da cercare di disporre il soggetto
seguendo la regola della sezione aurea.
Ma la cosa più importante è di non fermarsi mai davanti ad una
regola: bisogna studiare bene le regole, farsele entrare dentro, e poi dimenticarle.
Usciranno da sole, quando devono uscire, come un istinto.
Buon divertimento e buone fotografie a Tutti!
Luigi Ventriglia
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