''Quale futuro per la scuola pubblica statale?'' - Convegno promosso dalla Gilda UNAMS
Napoli,
8 maggio 2015 - L’aula Consiliare del complesso monumentale di Santa Maria la
Nova ha ospitato il convegno “Quale futuro per la scuola pubblica statale?
Dalla Costituzione italiana al DdL scuola n. 2994”, promosso dalla
Federazione Gilda UNAMS.
All’incontro,
moderato dal Professor Raffaele Salomone Megna, della Direzione nazionale
Federazione Gilda UNAMS, e dalla Dottoressa Valeria Rina De Lorenzo,
Consigliere regionale FGU, ed aperto a tutti i Docenti eletti alle ultime
elezioni RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) della Campania, hanno preso
parte, in ordine temporale, gli Onorevoli parlamentari Marco Di Lello (Partito
Socialista Italiano), Luigi Gallo (Movimento 5 Stelle), Paolo Russo (Forza
Italia) e Maria Grazia Pagano (Partito Democratico).
Un
dibattito di estremo interesse e a tratti anche molto acceso che ha permesso un
confronto diretto tra i professionisti della scuola ed i rappresentanti della
politica nazionale circa il contestatissimo DdL scuola n. 2994 presentato dal
Governo Renzi, nel quale i rappresentanti della scuola pubblica hanno espresso
il loro netto no ai super poteri che verrebbero dati ai dirigenti scolastici,
all’immissione fuori regione, all’obbligo sul sostegno, agli albi territoriali,
all’esclusione della II fascia ed a tante altre modifiche previste dal decreto di
Legge.
Del
resto sono gli stessi numeri indicanti la straordinaria adesione allo sciopero
dello scorso 5 maggio 2015 a far emergere lo straordinario disagio vissuto dal
mondo della scuola: 64,89% (618.066
aderenti allo sciopero su un milione di dipendenti, ai quali vanno altresì
aggiunti i 67mila dipendenti assenti per altri motivi), con un totale delle
trattenute effettuate sugli stipendi paria a 42.331.340 euro.
È
certo innegabile che il DdL n. 2994 presentato dal Governo Renzi preveda un
traumatico riassetto di alcuni principi sanciti dalla stessa Costituzione
Italiana, come ricordato dal moderatore Raffaele Salomone Megna: “La
Costituzione Italiana parla di una scuola pubblica, finanziata dalla Repubblica
e con lo scopo primario di formare innanzitutto il cittadino e non
esclusivamente il lavoratore”.
Ed
è altresì innegabile che i Governi che si sono succeduti negli ultimi anni
hanno spesso stigmatizzato il settore scuola, presentando decreti di Legge
senza interpellare primariamente i professionisti della scuola, e talvolta
anche con boutade infelici proferite dai loro esponenti Ministri.
Ora
una domanda sorge spontanea, anche pensando ai tanti italiani, formatisi
proprio nella ‘contestata’ scuola pubblica italiana, che affollano posti di
comando all’estero: Non è che per caso quello che non funziona in Italia non
tanto la formazione, bensì una grave mancanza di sbocchi lavorativi e una grave
carenza di controllo per quel che riguarda la meritocrazia nell’ambito delle
assunzioni?
Video,
montaggio e testo di Luigi Ventriglia
(Periodico
“Lo Strillo”) www.lostrillo.it
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