Solo a due chilometri dal mare




Qualche anno fa,
da giovanissimo,
pomeriggio di mutande e piedi nudi,
sul pavimento polveroso di casa,
ai confini di un agosto di città,
eterno, silenzioso,
atroce come parole non dette,
come baci non dati.
In lontananza, il sibilo assordante di un aereo che prendeva il volo,
vicino, il tintinnio inesistente di un uccello
sulla ringhiera, tra le piante, sul balcone,
tra il giallo, l’arancione e il blu di un sole nascosto.
Pomeriggio da non pensare,
da non avere passato, futuro e sogni,
da schiaffarsi in faccia un sorriso,
finto o vero, che importa;
da prepararsi una valigia zingara
e partire!

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