Composizione fotografica: la regola dei terzi

Un metodo davvero semplice per ottenere una composizione fotografica efficace, molto noto, utilizzato e talvolta anche abusato, è quello della “regola dei terzi”.

Tale “regola”, sviluppata nella metà del diciannovesimo secolo dai pittori paesaggisti, fu subito adottata dai fotografi che ne colsero ben presto il valore, oltre che per la fotografia di paesaggio anche per altri generi.

Cos’è la regola dei terzi
L’idea che sta alla base della regola dei terzi è quella di evitare di porre il soggetto al centro dell’inquadratura, per non correre il rischio che tale soggetto possa catturare lo sguardo dell’osservatore, impedendogli di esplorare l’intera fotografia e, soprattutto, per donare dinamismo ai nostri scatti.
 (Foto scattata seguendo la regola dei terzi)

Per applicare la regola dei terzi bisogna porre mentalmente una griglia formata da due linee orizzontali e due linee verticali sulla scena che si sta fotografando in modo da suddividere idealmente la scena in nove rettangoli uguali (molte fotocamere consentono di porre una griglia reale sulla scena visualizzata nel mirino o sullo schermo, che non comparirà nell'immagine finale).

 (Griglia regola dei terzi)

I punti d’incontro delle linee orizzontali e verticali, chiamati anche “Punti di forzapunti d’interesse” è dove approssimativamente dovrebbero essere posti  gli elementi che consideriamo importanti dell’immagine.

Per sperimentare un po’ potrete anche lavorare sulla regola dei terzi in post-produzione, rifilando vostre vecchie foto in maniera da porre gli elementi di tali scatti che considerate importanti in prossimità dei punti d’interesse. Provando un po’ potrete costatare voi stessi che molte immagini in tal modo acquisiranno maggiori equilibrio e dinamismo.

Anche nei ritratti la regola dei terzi è davvero molto efficace, infatti, quando si ritrae un primo piano composto di testa e spalle, di solito è consigliabile che gli occhi del soggetto non attraversino il centro della foto, ma è meglio posizionare lo sguardo sulla linea orizzontale alta.
Nel caso di un ritratto a figura intera evitate di porre il soggetto al centro dell’immagine, e cercate invece di posizionarlo in prossimità di una delle due linee verticali.

Quando si fotografa un orizzonte fatto di cielo e di mare, ad esempio,  seguendo questa regola, bisognerà per forza di cose decidere quale sarà la metà predominante nel nostro scatto, ossia se vogliamo dare maggior spazio al cielo o al mare.  

La regola dei terzi può essere applicata a tutti i generi fotografici.

 Alcuni studi hanno inoltre dimostrato che in composizioni caratterizzate da un punto focale principale,  per i popoli occidentali, abituati a leggere e a guardare da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso, sarebbe meglio porre il soggetto principale sul punto d’interesse il basso a destra, in quanto si ritiene che lo sguardo dell’osservatore possa smettere di percorrere l’immagine non appena incontrato il punto d’interesse, che, se posto sulla sinistra, potrebbe far scemare l’attenzione sulla parte destra del fotogramma.

(I soggetti sono posti al centro della fotografia, ma la regola dei terzi è in parte rispettata in quanto il mare e la spiaggia prendono molto più spazio rispetto al cielo e le montagne posti in alto del fotogramma)

Ma il bello di ogni regola è che può essere del tutto ignorata, infatti ci sono tante “occasioni fotografiche” nelle quali ad esempio un elemento architettonico, un tramonto fatto di cielo, nuvole e mare oppure un albero saranno dinamici ed efficaci anche se posti nell’esatto centro di un’immagine, e allora non bisogna far altro che sorridere e seguire il nostro istinto.

Buone foto a Tutti!
Luigi Ventriglia








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