Fotografia: la scelta degli obiettivi

La differenza che intercorre tra le fotocamere reflex, o le fotocamere mirrorless, che si stanno abbastanza espandendo nel mercato prosumer attuale, rispetto alle macchine bridge, anche se di alta gamma, è proprio la libertà fotografiche che le prime offrono riguardo alla scelta degli obiettivi.
Cambiare obiettivo alla propria macchina fotografica vuol dire ampliare le proprie possibilità fotografiche ed espandere la propria creatività.
(Angolo di campo consentito dai vari obiettivi)
  
Produttori e anche riviste specializzate si soffermano troppo spesso sulle performance offerte dai componenti interni delle fotocamere, quali numero di pixel eccetera, dimenticando talvolta un dato che gli esperti sanno essere fondamentale, ossia la scelta e la qualità degli obiettivi.
Beninteso, i sensori di una fotocamera sono un elemento fondamentale, in quanto sono loro a registrare l’immagine, e devono poter registrare una gamma dinamica quanto più ampia possibile, ma sono gli obiettivi a raccogliere in primis le informazioni inerenti la scena e la luce e quindi rivestono una uguale importanza riguardo al risultato finale di una fotografia.

I moderni obiettivi, anche se non sempre suscitano lo scalpore mosso dalle diavolerie tecniche degli attuali corpi macchina,  rendono più facile la vita ai fotografi, infatti sono più leggeri, più nitidi, sono in grado di mettere a fuoco con rapidità impressionante e inglobano raffinati sistemi di stabilizzazione che consentono di scattare, fotocamera alla mano, a tempi di otturazione bassi fino 1/15 di secondo.

L’unico lato negativo è che la qualità si paga, e per quel che riguarda le ottiche, ancor più che per le fotocamere, il ventaglio della scelta e dei prezzi può essere davvero sconcertante, ma il lato positivo è che è possibile acquistare obiettivi di seconda mano di qualità davvero eccellente.

Prima del’acquisto consiglio di testare l’obiettivo, magari se si conosce un rivenditore di fiducia, di farselo prestare per un giorno, o comunque di vedere recensioni libere su internet, per scovare le opinioni di chi ce l’ha e lo usa e per scoprire tutti i pro e i contro di tale ottica e di non fidarsi subito degli annunci talvolta troppo eclatanti rilasciati dalle case produttrici.

Altro consiglio è quello di vedere bene il tipo di sensore della propria fotocamera reflex, ossia se il sensore è un “full frame” o un APS-C. (Gli obiettivi per full frame vanno bene anche su una fotocamera con un sensore ridotto, mentre gli obiettivi APS-C  non sono adatti a macchine con sensore full frame, in quanto creano vignettature laterali più o meno vistose.
(Esempio di foto con vignettatura)

Tipi di ottiche:
Partiamo subito con l’“obiettivo normale”, un concetto semplice, ma da approfondire un po’.
Per obiettivo normale si intende un’ottica che in qualche modo imita l’angolo di visione dell’occhio umano, ossia un angolo di campo compreso tra i 55 e i 60 gradi.
Per non complicare troppo in discorso, che avremo modo di approfondire in un post specifico, possiamo dire che in una fotocamera full frame, ossia munita di un sensore che equivale al classico 35mm delle pellicole, per obiettivo normale si considera un ottica dalla lunghezza focale di 42mm (ma per praticità costruttive viene considerata normale una ottica della lunghezza focale di 50mm, corrispondente all’angolo di campo di 47°), mentre per una fotocamera munita di sensore APS-C un ottica normale è data da un obiettivo della lunghezza focale di 28mm. (Le ottiche 18-55mm sono in genere incluse nel kit di base delle fotocamere).
(La lunghezza focale di un obiettivo è data dalla distanza tra il centro ottico dell’obiettivo e il piano del sensore).

Gli obiettivo grandangolari, o grandangolo, molto usati nella fotografia paesaggistica o di architettura, consentono una cattura molto più ampia della scena. Usualmente, si considerano grandangolari, ottiche di lunghezza focale tra i 15mm ai 35mm.

I fish-eye, ossia gli occhio di pesce sono dei grandangolari spinti che permettono inquadrature molto ampie che arrivano fino a 180° e originano immagini molto particolari, che sembrano appunto viste attraverso l’occhio di un pesce. La focale di tali obiettivi va dagli 8 ai 15mm.

I medio-tele, con la loro lunghezza focale in genere compresa tra i 24mm e i 70mm,  si posizionano a metà strada tra i grandangolari e i teleobiettivi, e sono gli obiettivi che in genere vengono considerati standard, quelli, insomma, che i neofiti portano sempre montati sulla propria macchina fotografica proprio per la loro straordinaria versatilità. (A tal proposito va ricordato che su una macchina con sensore APS-C, possono già essere considerati obiettivi medio-tele, ottiche con una lunghezza di 50/55mm. Tali ottiche sono spesso utilizzate nei ritratti e in tutte quelle situazioni nelle quali non servono inquadrature spinte.

I teleobiettivi sono caratterizzati dal loro elevato valore di ingrandimento. I più comuni hanno un ventaglio di focali che va dai 70mm ai 200mm, fino giungere a super-tele di 1200mm. Tali obiettivi sono molto utilizzati in ambiente giornalistico e nella fotografia naturalistica, quando è necessario mantenere una certa distanza con il soggetto, che può essere ad esempio un animale pericoloso, o comunque da non spaventare, come gli uccelli.  
Gli obiettivi di questo tipo possono essere molto ingombranti e, soprattutto quelli che permettono una alta luminosità, possono essere caratterizzati da un notevole peso, perché caratterizzati da un più elevato numero di lenti interne.

Gli obiettivi macro consentono inquadrature ravvicinate con il soggetto, fino ad un rapporto 1:1 e superiore. Sono molto utilizzati per fotografare soggetti molto piccoli, quali fiori, insetti, farfalle e gocce d’acqua. I macro di buona qualità costruttiva rendono colori brillanti e foto “taglienti” e di grande impatto visivo, permettendo di ampliare enormemente l’orizzonte della nostra creatività. 

Le ottiche decentrabili, con i loro movimenti di decentramento e di basculamento, sono molto usate nelle fotografie architettoniche in esterno, o comunque in tutte quelle situazioni nelle quali si vogliono correggere gli effetti indesiderati di distorsione che si verificano negli scatti ad oggetti allungati, come ad esempio nelle foto di edifici ritratti dal basso.
I movimenti di tali lenti consentono altresì di mantenere un’ampia profondità di campo anche con aperture del diaframma molto ampie in modo da mantenere ben a fuoco l’intera scena.

Le ottiche a focale fissa sono ottiche nelle quali non è possibile modificare la lunghezza focale. In passato erano gli obiettivi preferiti dai professionisti proprio per le maggiori qualità ottiche che possedevano rispetto agli obiettivi zoom, oggi, senza troppo timore di sbagliare, in considerazione dei poderosi progressi che hanno riguardato le ottiche zoom, possiamo dire che l’unica funzione nei quali le focali fisse si mantengono ancora superiori sono, a parità di costi, le maggiori velocità e apertura del diaframma che tali ottiche consentono.

I moltiplicatori di focale consentono di aggiungere lunghezza focale agli obiettivi; alcuni modelli vanno posti all’estremità esterna dell’obiettivo, altri tra l’obiettivo e il corpo della fotocamera. Questi dispositivi rappresentano sicuramente una maniera meno costosa per aumentare la lunghezza focale del proprio obiettivo, ma potrebbero rallentare il sistema di messa a fuoco automatico e ridurre l’apertura massima dell’ottica, riducendo la luce in entrata.

Infine, per ridare vita a vecchi obiettivi, che possono essere ancora di ottima qualità e garantire un’ottima resa, ci sono gli anelli adattatori. L’unico inconveniente può essere quello di perdere le funzioni di autofocus e di stabilizzazione, ma di sicuro possono rivelarsi un’ottima alternativa per continuare ad utilizzare obiettivi vintage e per sperimentare, scoprire e divertirsi.

Buone fotografie a Tutti!
Luigi Ventriglia



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