Composizione fotografica: individuare cornici nella cornice

I primi ad aver individuato e utilizzato la tecnica della “cornice nella cornice” sono stati i pittori paesaggisti, poi, con l’avvento della fotografia, i fotografi hanno quasi sin da subito fatto proprio questo “trucco” per donare ai propri scatti più forza e interesse e renderli più evocativi.

Le tecniche di utilizzo sono molteplici, e molteplici sono gli effetti e i risultati ottenibili.
Nella fotografia paesaggistica la tecnica della cornice nella cornice è molto utilizzata: muri, alberi o altri elementi presenti nella scena possono essere utilizzati per incorniciare l’immagine e per condurre l’occhio dello spettatore verso un soggetto o una veduta più distante.


La tecnica è stata da sempre molto utilizzata, per tale ragione molti fotografi la considerano alquanto banale, ma ciò non toglie che, attraverso questo semplice escamotage, possiamo donare una straordinaria profondità alla composizione e accompagnare con grande naturalezza l’occhio dell’osservatore verso particolari aree presenti nei nostri scatti.
 

  


L’osservatore proverà la sensazione di osservare dallo stesso punto di vista dal quale ha osservato il fotografo al momento dello scatto: in molti casi si trasmetterà la sensazione di condivisione di un’esperienza, di un momento particolare; si trasmetterà vicinanza, intimità, aggiungendo in tal modo significato al soggetto ritratto.

 
Forzando un po', si potranno creare anche cornici in post-produzione, semplicemente versando colore sui nostri scatti.
Per quel che riguarda la messa a fuoco, consiglio di fare un po’ di prove: di solito la cornice nella cornice funziona meglio se sia il bordo o i bordi posti in primo piano, sia i soggetti disposti in lontananza, sono messi perfettamente a fuoco, ma non è sempre detto: ogni scatto è un’esperienza intensa e del tutto particolare, un’esperienza irriducibile a qualsiasi regola calata dall’alto. È questo il bello, no?!
Ad esempio potremmo un po’ sfocare all’esterno, lasciando sia la cornice, sia il soggetto in lontananza perfettamente a fuoco… Oppure potremmo fare un’infinità di altre cose ancora…
 


              
Ci si può ad esempio allontanare un po’ dai bordi che vorremmo usare per incorniciare la scena e dirigere un obbiettivo zoon in modo da avvicinarsi al soggetto lontano e metterlo a fuoco, per poi ridurre lo zoom includendo anche i bordi (questo in caso di scatti nelle modalità semiautomatiche) oppure si può giocare un po’ con l’apertura del diaframma e la profondità di campo.

Nella ritrattistica questa la tecnica della cornice nella cornice presenta altre peculiarità: dato che spesso il soggetto è posto alla stessa distanza della cornice, non sempre si riuscirà a rendere il senso di profondità. In questi casi la cornice conterrà visivamente il soggetto o i soggetti, contribuendo a dargli valore e a esaltarne il significato.

Talvolta sono proprio  le cornici ad essere i soggetti dei nostri scatti.
 



   (Queste cornici possono aiutarci a complendere che le foto sono state scattate dal ponte di una nave)



Una cornice, proprio come spesso accade con lo sfondo, se portatrice di significati può concorrere a contestualizzare la fotografia nello spazio e nel tempo: ad esempio una cornice di case basse e coloratissime potrebbe dirci, attraverso le sue forme e i suoi colori, che la foto è stata scattata in Messico, o comunque in un luogo del Centro America o dell’America latina.

Buon divertimento e buone foto a Tutti!
Luigi Ventriglia

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