Fotografia: il valore delle ombre
Qualche
giorno fa abbiamo parlato dell’importanza della luce, nel post: “Lavorare con la luce ambientale”.
Ora
parleremo un po’ dell’enorme valore che rivestono le ombre nel concorrere alla creazione di composizioni suggestive e
magari portatrici di significati.
Le
ombre sono in grado di modificare radicalmente i livelli di luminosità e l’atmosfera
di una fotografia.
Ad
esempio, fotografie scattate in momenti caratterizzati da un’elevata luminosità
solare si riconoscono non soltanto dai bianchi molto luminosi e dai colori
particolarmente saturi, ma anche dalla presenza di ombre scure e nette che
occupano e arricchiscono la scena.
Al contrario, osservando una fotografia priva di ombre ben definite, percepiamo un abbassamento del contrasto e proviamo una sensazione di maggiore delicatezza.
Questo
per dire che le ombre non solo caratterizzano l’estetica di una fotografia, ma
possono tradursi in un linguaggio immediato, in grado di colpire la percezione
degli spettatori.
Tranne
quelle scattate in condizioni di luce particolarmente soffusa, la maggioranza
delle fotografie scattate di giorno e in esterna contengono ombre.
Le
ombre entrano spesso in maniera inconsapevole nelle nostre composizioni e,
proprio perché le consideriamo un qualcosa di estremamente comune, naturale, ci
dimentichiamo troppo spesso di esse… Di solito ci concentriamo sul soggetto,
no?!
Eppure
dobbiamo iniziare a considerare le ombre
come un altro soggetto, un soggetto parallelo nei nostri scatti, perché
esse hanno il potere sia di rendere meravigliose le nostre fotografie e di
donare loro una straordinaria potenza, sia il potere di rovinare del tutto una bella composizione.
Quando scattiamo in esterna, in
condizioni di luce intensa, dobbiamo
iniziare ad apprendere l’arte della concentrazione e del movimento e dobbiamo
avere in testa due domande:
1) Dalla posizione in cui mi trovo percepisco ombre che
possono cadere su un elemento importante per la composizione che ho in testa?
2) Se mi sposto, se “danzo” un po’ attorno al mio
soggetto, cosa succede: otterrò una composizione simile a quella che avevo in
mente, magari con ombre che si fanno invisibili o meno invadenti?
Ma
le ombre non sono soltanto mostri dai quali fuggire, anzi, nella maggior parte
dei casi, sono come bellissime donne un po’ difficili da corteggiare!
Esse
hanno lo straordinario potere di aggiungere dettaglio e profondità all’immagine
e, come strade impalpabili, di attrarre per loro stessa natura lo sguardo dell’osservatore
all’interno delle nostre composizioni, conducendolo verso il soggetto.
Le
ombre possono anche essere portatrici di dati relativi al tempo e al luogo nei
quali è stata scattata la fotografia; nella loro sconcertante immediatezza,
come del resto per ogni aspetto connesso alla visività, esse possono, ad esempio,
parlarci di quanto terso o nuvoloso fosse il cielo in quel dato, particolare
momento; del luogo in cui la foto è stata scattata: se eravamo in una campagna,
in un bosco alberato o in una città, semplicemente attraverso la geometria
impalpabile dei soggetti riflessi sul terreno: siano essi le sagome geometriche
e spesso prive di fantasia, figlie dell’artificio dell’uomo, oppure le forme
organiche, ricche di fantasia e di magica, sacra imprevedibilità, figlie della
natura.
Un
altro modo per poter utilizzare lo straordinario potere delle ombre potrebbe
essere quello di inserirle nella composizione in maniera tale da
aggiungere al nostro, o ai nostri soggetti, altri soggetti soltanto riflessi,
oppure di arricchire, esaltare e “ingrandire” i soggetti includendo nella
composizione anche la loro ombra. Per fare questo dobbiamo lavorare in
condizioni caratterizzate da una luce bassa e incidente.
Sarebbe
davvero impossibile parlare qui di tutti gli effetti che possiamo ottenere sperimentando
e giocando con le ombre. Per riassumere possiamo soltanto dire che le ombre
possono donare un senso di profondità e palpabilità ai nostri scatti, e possono
anche farsi come un vestito che, spostandoci, spostiamo a nostro piacimento, al
fine di rendere più attraenti i soggetti delle nostre fotografie.
Buon
divertimento!
Luigi Ventriglia
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